Che cos’è un dimmer e a cosa serve
Il dimmer, il cui significato del termine deriva dall’inglese “to dim”, ovvero “attenuare la luce”, è un dispositivo elettronico che consente di controllare l’intensità della luminosità di una lampada. In italiano, infatti, viene definito anche “regolatore di luce”, poiché l’intensità si può aumentare o abbassare a proprio piacimento.
Questi speciali dispositivi seguono la normativa CEI 23-86/CEI EN 50428 che li definisce come:
“Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similiare” o anche “Apparecchi di comando non automatici e relativi accessori per uso in sistemi elettronici per la casa e l’edificio”. In Italia, la normativa è nota come HBES.
La variazione dell’intensità avviene tramite la modulazione dell’impulso elettrico.
Un dimmer luce è reperibile in commercio sotto il nome di TRIAC o IGBT. Il primo è un sistema che aumenta o riduce la potenza della luminosità delle lampadine secondo le proprie esigenze e ogni volta che si vuole. In questo caso, però, non sarà possibile interrompere del tutto il carico elettrico.
Col sistema IGBT, invece, si controlla direttamente il carico elettrico, che può essere anche completamente disattivato se occorre.
In alcune tipologie di dimmer, soprattutto quelli più comuni, è possibile trovare entrambi i sistemi per avere un controllo della potenza il più preciso possibile: quando il TRIAC è disattivato, il sistema IGBT è attivo e viceversa. Per l’uso domestico basta anche solo il TRIAC, ma i dispositivi di nuova generazione sono dotati spesso anche della tecnologia IGBT proprio per garantire una maggiore sicurezza dal regolatore della luce.
Dimmer: com’è fatto e quante tipologie ci sono
È possibile scegliere tra interruttori dimmer per lampade led, lampade alogene, lampade a piantana e strip led. Il dimmer può assumere la forma di una manopola installata a parete, un comando manuale che funziona in modalità wireless oppure un interruttore da parete ordinario (on / off). Alcune lampadine possono essere “dimmerate” comodamente anche dal cellulare attraverso applicazioni specifiche.
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Quello che occorre sapere è che non tutti gli impianti elettrici sono compatibili con un regolatore di luce. Nel gergo tecnico, si definisce “dimmerabile” quell’apparecchio di illuminazione che può essere modulato attraverso un dimmer. Gli elementi che non possono essere collegati da un regolatore di luce vengono definiti, pertanto, “non dimmerabili”. Non poter usare il dimmer costituisce uno svantaggio evidente, in quanto significherebbe non avere la possibilità di modulare la luce prodotta da una lampadina, con la conseguenza che questa consumerà sempre la stessa corrente per il semplice fatto di essere accesa.
Un prodotto dimmerabile è di gran lunga migliore perché, modulando la potenza, si potranno modulare anche i consumi in bolletta.
Come si installa un dimmer: tutti i passaggi
Prima di installare un dimmer, bisogna staccare la corrente dall’interruttore generale, regola valida per qualsiasi operazione che prevede l’utilizzo dell’impianto elettrico, per non incorrere in rischi e gravi incidenti. Dovrai poi procurarti un cacciavite al taglio e, naturalmente, il dispositivo da montare.
Se c’è un dimmer precedente da rimuovere, bisogna svitare con delicatezza la placca e il relativo supporto.
A questo punto, occorre scollegare i fili di fase, di neutro e messa a terra. I tre fili-conduttori vanno poi collegati alla morsettiera del nuovo dimmer, che verrà avvitato all’interno. Infine, si inserisce la nuova placchetta e si fa qualche prova per vedere se tutti i passaggi sono stati effettuati correttamente.
Per la verifica, colleghiamo nuovamente la corrente all’interruttore generale. Se il salvavita non scatta vuol dire che l’installazione è andata a buon fine. Un’ulteriore verifica da fare è quella relativa a strani rumori come ronzii e fruscii oppure se notiamo uno sfarfallio insolito delle lampade. Se non si presenta alcun problema, allora l’operazione è terminata.
In breve, possiamo sintetizzare così tutti i passaggi da eseguire per una corretta installazione del dimmer:
1. Rimuovere la placca e svitare il supporto;
2. Rimuovere dal supporto l’interruttore da sostituire con il dimmer;
3. Scollegare il cavo dall’interruttore (i tre fili-conduttori precedentemente menzionati);
4. Collegare nuovamente questo cavo con i tre fili-conduttori alla morsettiera del dimmer da installare;
5. Allocare il dimmer nel supporto;
6. Riavvitare il supporto alla scatola nel muro e agganciare la placchetta.
Perché usare un dimmer: vantaggi e funzioni
Quando parliamo di dimmer, a seconda della tecnologia d’illuminazione, viene attribuito un carico elettrico diverso. Ad esempio, se utilizziamo una soluzione a LED, dobbiamo acquistare un dimmer specifico per questo tipo di illuminazione. Ma quali sono i vantaggi di un regolatore di luce?
Grazie al dimmer è possibile godere dell’atmosfera perfetta in ogni occasione, ad esempio se ci si vuole rilassare sul divano a guardare la tv dopo una giornata frenetica e stressante, oppure per gustarsi una cena romantica con il proprio partner: affievolendo il fascio luminoso, si potrà beneficiare di una gradevole luce soffusa e di una temperatura di colore più calda e accogliente, adatta a queste due situazioni tipo.
Al contrario, quando si desidera un’impostazione luminosa più chiara e brillante, l’ideale quando si lavora, avremo bisogno di un fascio luminoso più intenso e freddo.
Un regolatore di luce non ti permette solo di modulare la luminosità in base all’occasione, ma torna estremamente utile anche quando la luce naturale risulta insufficiente (ad esempio nelle giornate invernali, fredde e piovose) senza dover impiegare il 100% della luce, ma una quantità nettamente inferiore.
Grazie alla sua versatilità, il dimmer ti aiuta a ridurre i consumi energetici e i conseguenti costi in bolletta.
Inoltre, quando decidiamo di “dimmerare” una sorgente luminosa, non sfruttiamo il massimo delle sue prestazioni: questo consente di allungare la durata media del prodotto, il che contribuirà anche a ridurre i costi di manutenzione, poiché non sarà necessario sostituire la lampadina con una certa frequenza.